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1974

Germania


Organizzato con precisione ed efficienza tipica dei tedeschi, questo mondiale vede la predominanza del vecchio continente sul Sudamerica.
Alla solita Germania, si affiancano da protagoniste Polonia e Olanda: la squadra orange è la vera rivelazione, con il suo gioco innovativo e giocatori fenomenali come Neeskens e Cruijff.
I bookmakers danno l'Italia favorita alla pari con la Germania per la conquista del titolo, invece gli azzurri incappano in un altro torneo grigio e da dimenticare.
E' una nazionale fiacca, spaccata nello spogliatoio (Allodi direttore generale e Valcareggi ancora in panchina non riescono a guidare la nazionale e mantenerla unita) e già all'esordio con Haiti dimostriamo le nostre pecche: si vince (3-1) ma non si convince.
Le altre due partite del girone sono durissime: ci attendono Argentina e Polonia.
Pareggiamo a stento (su autorete) con l'Argentina, ma il malcontento aumenta e andiamo avanti tra liti (Chinaglia e Valcareggi) e discussioni.
Contro la Polonia siamo in bambola: Riva e Rivera sono in panchina (mossa ardita e pagata a caro prezzo), Chinaglia perdonato è in campo insieme a Causio.
Ci basta un pareggio, ma la squadra azzurra non è in grado di controllare la partita: chiudiamo il primo tempo sul 2-0 e in balia totale dei polacchi.
Nella ripresa Capello accorcia le distanze, ma non basta: l'Argentina batte Haiti 4-1 e noi torniamo a casa.
Dopo le qualificazioni inizia una seconda fase a due gironi all'italiana: le due vincenti dei gironi si ritroveranno in finale.
Nel primo girone (Brasile, Germania Est, Olanda e Argentina) l'Olanda spadroneggia: vince le sue tre gare in scioltezza, mentre il Brasile campione uscente è rilegato al secondo posto e, perciò, alla finalina per il terzo e quarto posto.
Nel secondo girone semifinale (Germania Ovest, Polonia, Jugoslavia e Svezia) vede i padroni di casa imporsi nelle loro tre partite, mentre continua a macinare gioco e bene impressionare la Polonia, che si disputerà il terzo posto col Brasile.
La finale si gioca a Monaco di Baviera, supporters orange sono giunti con tutti i mezzi, ma le chiazze arancioni sono in minoranza nettissima sugli spalti gremiti.
Dopo neanche un minuto dal fischio di inizio l'Olanda usufruisce di un calcio di rigore: Neeskens batte Maier ed i fautori del calcio totale sono in vantaggio.
La manovra degli olandesi continua ad essere martellante, Cruijff fa il bello ed il cattivo tempo e Vogts (futuro Ct della nazionale tedesca) deve ricorrere al fallo sistematico per fermarlo e limitare i danni.
Passata la mezzora, la Germania si riorganizza: Beckenbauer guida la riscossa e al 30' arriva il pareggio (ancora su rigore) siglato da Breitner.
A due minuti dall'intervallo Muller realizza il gol del 2-1, che fissa il risultato finale.
A nulla valgono i seguenti 45 minuti, in cui gli attacchi rabbiosi dell'Olanda si infrangono inesorabilmente contro la difesa tedesca.
E' passato il 90' quando Breitner salva la vittoria, respingendo sulla linea un tiro di Rep: al fischio finale la folla sospira di sollievo.
Dopo una lunga e sofferta difesa ad oltranza la Germania diventa campione del Mondo: è il capitano Beckenbauer che alza al cielo la nuova coppa FIFA, finalmente raggiunta dalla Germania.

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